La scorsa primavera Kurt Eder ha meravigliato tutti con un volo da 80 chilometri. Nulla di sorprendente considerando che Kurt ci ha abituati a lunghi percorsi di cross, se non fosse che lo ha effettuato utilizzando una vela monosuperficie: lo Skin.
Da quel momento, il potenziale dello Skin ha affascinato Kurt, che riconosce di essere stato colpito dal concetto della vela così come dalla gamma di possibilità che consente di esplorare. E ci spiega tutto questo nell’intervista pubblicata dalla rivista «Thermik»:
“Il comportamento durante il decollo è incredibile. La vela si alza come una piuma e immediatamente è pronta per abbandonare il suolo. Qualunque spazio, anche se ridotto, è sufficiente per decollare, e lo si può fare lentamente, incrementando così la sicurezza in modo considerevole. Il gonfiaggio può essere effettuato con facilità anche con vento da dietro. Il volume ridotto della vela una volta ripiegata è fenomenale”.
Kurt sottolinea anche il carattere stabile e comunicativo dello Skin, entrambi aspetti che permettono di comprendere in ogni momento lo stato della vela e, di conseguenza, proseguire e correggere quando serve.
Non è quindi sorprendente vedere il pilota italiano con un piccolo zaino sulle spalle, contenente il suo nuovo “giocattolo”. E Kurt confessa di utilizzarlo quasi quanto la sua vela abituale.
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